Significa imparare a conoscersi e a rispettare ogni parte di noi stessi, dalla salute fisica a quella emotiva, dagli impegni lavorativi, al dedicare del tempo per lo svago e il riposo.

L’equilibrio tra le diverse sfere della vita è la chiave per una vita di qualità.

Questa è anche la differenza tra il Coaching umanistico e quello meramente performativo.

Il primo si concentra profondamente sull’unicità dell’individuo, lavora per creare l’armonia e l’equilibrio tra le personali potenzialità, idee e valori. Il riallineamento interiore genera di conseguenza un nuovo equilibrio nella vita di tutti i giorni.

A ogni emozione corrisponde un pensiero e ad ogni pensiero un’azione.

L’equilibrio mentale favorisce uno stato emotivo più armonioso, funzionale e gioioso.

La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio devi muoverti. (Albert Einstein)

Il Coaching umanistico dedica particolare attenzione al lavoro di consapevolezza su sé stessi, questo non vuol dire restare unicamente in un piano ideale. Il Coaching per sua natura è il metodo del cambiamento, quindi dell’azione. Possiamo definirlo un cambiamento consapevole, mosso da azioni consapevoli.

L’equilibrio non si può raggiungere e mantenere solo a livello mentale o emotivo, è necessario creare delle condizioni esterne che favoriscano questo nostro proposito.

Sono diversi gli aspetti e le sfere di vita da tenere in considerazione per una condotta in equilibrio, ognuno ha delle esigenze uniche e particolari, ma ogni area esige di trovare il proprio particolare equilibrio.

Equilibrio non equivale a staticità, ma a movimento.

Nella visione del Coaching l’essere umano è costantemente mosso verso il miglioramento, ciò equivale a un maggior utilizzo delle proprie potenzialità. Se si vuole vivere in equilibrio, non si può eludere questo fatto.

È bene realizzare che ognuno di noi ha in sé un costante bisogno di miglioramento da soddisfare e che, per fare ciò, debba mostrare particolare attenzione ai desideri, sogni, obiettivi, che vorrebbe raggiungere.

Non può esserci equilibrio senza un movimento, ma non ci può essere movimento se non si sa dove andare.

Il più delle volte capita che la mancanza di consapevolezza sul proprio equilibrio, su cosa lo generi e su cosa lo destabilizzi, faccia percepire alla persona la difficoltà nell’autogoverno. Significa avere difficoltà nel decidere della propria vita.

Questa difficoltà è ciò che spinge le persone ad avvicinarsi al coaching, per riappropriarsi della propria vita, delle proprie scelte e del futuro. Di base vi è sempre celato il desiderio di una vita felice e ora sappiamo che questo non può realizzarsi senza un lavoro di equilibrio interno, su noi stessi.

Concludiamo con un piccolo esercizio di consapevolezza a riguardo. Prendiamo tre aree della vita che sono generalmente importanti:

  • Salute/benessere
  • Famiglia/affetti
  • Lavoro/carriera (studio)
  1. Sei in grado di definire il tuo grado di soddisfazione per ogni area?Prova, assegnando un numero da 1 a 10 per ciascun’area, così da definire il più sinceramente possibile il tuo grado di soddisfazione. Che valore daresti?

  1. Rifletti sul motivo e possibilmente scrivi su un foglio il motivo di quel voto.

  2. Se il voto dato non ti soddisfa visualizza che valore vorresti raggiungere sulla scala da 1 a 10.

  3. Se ad esempio su affetti ti sei dato 5 e vorresti sentirti in grado di scrivere 8, scrivi su un foglio la risposta alla seguente domanda: Cosa si deve realizzare perché possa scrivere 8?

  4. Elenca le azioni che devi mettere in campo per vincere il gap tra i valori che non ti hanno soddisfatto e quelli che vorresti raggiungere.

Buon lavoro!